“(…) Andare ai mercati mi piaceva, ed è a un mercato che ho avuto la mia condanna. Non successe subito, potei girare ben bene il mercato di Niella…”
Beppe Fenoglio da “La malora”.

Il nome del centro di Niella Belbo, altro tipico luogo fenogliano, potrebbe derivare da un’erba, la nigella damascena, che cresce abbondante fra le coltivazioni: si tratta di una pianta annuale dallo stelo nerastro, della famiglia delle ranuncolacee, che può raggiungere anche i 50 cm di altezza.

In alta collina, è situata a 785 metri sul livello del mare, nei pressi del corrente Belbo; ha il terreno ideale per la coltivazione della patata dell’alta valle Belbo.

Le testimonianze architettoniche del paese evidenziano tracce del periodo medioevale. Sono qui visibili i resti di un castello, databile alla prima metà del XIII secolo, che venne completamente distrutto durante le guerre seicentesche: conserva oggi una torre e una torre-porta, entrambe situate all’interno dell’odierno abitato.

Il primo manufatto, di pianta quadrata, ha una massiccia cortina muraria in conci irregolari di pietra; su tutti i fronti, tranne uno, appare a mezza altezza una feritoia, mentre subito al di sotto del tetto si trovano finestre molto ampie.

La torre-porta invece sembra databile al Quattrocento: essa presenta verso sud (esterno dell’abitato) un arco a sesto leggermente acuto, mentre verso l’interno ha una seconda ghiera a sesto ribassato.

L’arco a sesto acuto è realizzato con conci più grandi e regolari di quelli che compongono la struttura muraria.