Mombarcaro è comunemente considerato il “tetto delle Langhe”.
Il paese si eleva infatti quasi a 900 metri sul livello del mare.

L’etimologia del nome può essere associata dal latino: Mons (Monte) e Barcari (barbarizzato da barche), cioè il monte dal quale si vedevano i velieri o le grosse barche (dalla cima del paese, nelle limpide giornate, è visibile infatti il mar Ligure).

Una prima frequentazione di questa zona risale all’epoca romana (I secolo d.C.): nel Museo Storico ed Etnografico locale è conservata una stele funeraria del soldato Marco Valerio.

Il centro ebbe poi una fase medioevale, testimoniata dai resti delle porte di ingresso situate sulla via principale.

Il borgo di Mombarcaro, con le sue strutture fortificate, venne distrutto una prima volta nel XIII sec. e ricostruito alla fine secolo successivo, per poi venire nuovamente raso al suolo durante le guerre seicentesche.

La cinta muraria e il castello sono in buona sostanza andate perdute: rimangono tuttavia le due porte d’accesso, situate sulla via principale che attraversa l’intero abitato. Una di queste è in ottime condizioni: di forma parallelepipeda e realizzata con pietrame regolare ha un fornice centrale sormontato da un arco acuto.