- MUDI Alba
- Sistema Culturale Diocesano di Alba
Immagine della Confraternita di San Bernardino a Sommariva Perno di Roberto Bortignon; cartolina storica di Mario Vignola e ritratti dei quattro testimoni del Roero.
Gemma, classe 1927 ha in mente in modo vivo un fatto accaduto in tempi di guerra.
Durante la seconda guerra mondiale noi pregavamo sempre san Bernardino. Qui c’erano i partigiani e i tedeschi. I corpi di due partigiani giovani uccisi dai tedeschi furono portati qui, nella chiesa. Nonostante la grande paura vennero accolti e nascosti finché altri partigiani vennero a recuperarli.
Francesca, classe 1931, fu la “superiora” della Compagnia delle Figlie di Maria. Con modi dolcissimi rievoca quel tempo.
Fino agli anni ’60 del secolo scorso la chiesa era officiata e vi avveniva regolarmente la “posa” dei defunti provenienti da fuori concentrico. Il sacerdote andava a prelevare il defunto e, con le Compagnie (Umiliate e Figlie di Maria) in processione, lo accompagnava nella vicina chiesa parrocchiale per il funerale. La Compagnia delle Figlie di Maria partecipava al rito con la propria divisa. S’intonava il canto del Miserere.
Le processioni erano molte, anche in occasione della Settimana Santa e della festa delle Figlie di Maria. Si portava xla figura della Madonna la prima domenica di settembre. Nella stessa occasione si eleggeva la nuova “priora”, che stava in carica tre anni e si rifacevano i vestiti che non erano più belli.
Elisabetta, leva 1931. Innamorata dell’attività culturale che oggi si vive nella chiesa, perché è importante per la vita del paese. Ha ricordi di bambina durante le processioni.
Come Francesca anche Elisabetta ricorda la “posa” dei defunti e le numerose processioni. Era una bambina ed aveva un abito apposta per i funerali: un cappellino e una divisa con il colletto. I bambini aprivano la processione ed erano seguiti dalla Compagnia delle Figlie di Maria, dalla Compagnia di S. Elisabetta detta delle “Umiliate”, dai Battuti Bianchi, vestiti appunto di bianco che portavano la croce e infine dal Parroco che aveva un paramento nero, il Libro Sacro e il crocefisso.
Oggi la chiesa è un centro culturale, è rimasta molto bella ed è un onore che con la cultura renda migliore la vita degli anziani nel paese.
Mario, classe 1948. Ex panettiere e sacrestano a cui Roero Coast to Coast ha dedicato una storia (https://visitmudi.it/storie/medaglia-doro-al-servizio-di-sacrestano/)
Ricorda molte cose tra cui i banchi di beneficienza che si tenevano qui per tre giorni durante la festa patronale di Santa Croce. Il banco era nella chiesa ed era alto 10 piani. Un banco di beneficienza è una manifestazione di carità “ripagata” dalla sorte, diversa dalla lotteria o dalla tombola. Prevede la vendita di biglietti già abbinati ai premi in palio, tutti disposti in modo visibile. Il ricavato sostiene appunto opere di carità.
Un altro ricordo: le processioni delle Palme svolte tra il 1957 e il 1958 quand’era ancora chierichetto. Il parroco, don Cortese, benediva i rami ulivo e la processione partica da San bernardino per arrivare fino alla chiesa parrocchiale, “era come l’ingresso di Gesù in Gerusalemme”, da quel momento iniziava la Settimana Santa.
E ancora: il Perdono di Assisi, o Indulgenza della Porziuncola si celebrava qui nei primi giorni di agosto. Il 2 agosto si diceva la messa in San Bernardino. Dopo due tocchi di campanello il sacerdote entrava e attraverso le confessioni e la comunione eucaristica si faceva tramite di un perdono concesso per tutti i giorni dell’anno.
Si ringraziano i testimoni: Gemma Cerrina, Francesca Vignola, Elisabetta Delmondo, Mario Nervo
La Chiesa di San Bernardino è oggi un centro culturale gestito da un’associazione di volontari fondata nel 1995.
DATA E LUOGO DEL RILEVAMENTO
R064, settembre 2021