Cantar maggio
Cantar maggio ha antichissime origini e libera energie primaverili in chi festeggia con l’usanza della questua delle uova, il piantamento del pino e le danze della notte.
Cantar maggio ha antichissime origini e libera energie primaverili in chi festeggia con l’usanza della questua delle uova, il piantamento del pino e le danze della notte.
Quando la giornata lo permette, quando il cielo, la terra e un ircordo si allineano come tre pianeti possono portarti ovunque: nel passato, in una festa, durante una benedizione, facendoti toccare con mano il senso di devozione del Roero.
La morte bussa alla porta. Un uomo del Novecento va ad aprire e parte per un viaggio che attraverso una precisa tradizione funebre lo porterà dalla terra al cielo del Roero.
Un caso da risolvere. Non è un omicidio, ma uno smarrimento inquietante. La parola solidarietà è sotto indagine. Buona lettura!
Memorie del dopoguerra nel Roero attraverso gli occhi di una giovane ragazza che incrocia per caso, mentre fugge dopo una violenza esplosione, il destino di tre giovani ragazzi catturati dalle truppe fasciste e dai Repubblichini. Quella stessa ragazza non dimenticherà quel giorno e quella storia.
Il ritrovamento di un affresco nella parrocchiale di Corneliano diventa l’occasione per dare vita ad un quadro vivente che permane nella memoria collettiva cornelianese e si inserisce in una tipica tradizione del Roero.
Il Roero è terra che possiede tradizioni e costumi tali da fare spettacolo. Tra queste i quadri viventi, attestati a Piobesi d’Alba a partire forse dagli anni ’50 del Novecento e diffusi poi in molti altri luoghi e tempi del Roero.
Cacciatori di ragni e attori a tempo perso alzano il sipario di un piccolo teatro di legno nato nel 1912 all’interno del circolo di Santa Vittoria d’Alba. Sull’onda ispiratrice di Don Bosco, in piena età giolittiana, il teatro è animato dalla comunità locale.
È caro a intere generazioni di cittadini. È conosciuto nella memoria locale più recente come l’oratorio ma prima si chiamava, non a caso, il circolo. Nella parlata dei più anziani è detto‘u Circul a dimostrazione della destinazione polivalente della struttura, che poteva anche
distaccarsi dalle classiche riunioni di carattere confessionale.
La storia in prima persona del Gruppo Spontaneo Maglianese, un gruppo noto e riconosciuto per aver riscoperto canti, tradizioni popolari contadine e cultura locale. In questo racconto si scopre la forza creativa e l’amicizia che ha dato vita a meravigliose iniziative di comunità, solidarietà e cultura del Roero.