un mazzolin di fiori per l’Apocalisse
Mara Jvonne Raya
2020
300 x 200 cm
Stampa digitale su pvc
Fotografia di proprietà del Museo Diocesano di Alba
Non piovono rane,
sboccia la primavera.
Nella stagione in cui la natura fa sfoggio di sé la sua presenza s’impone come di rado sulla quotidianità rammentando chi è che comanda davvero: «Il tuo futuro potrebbe non essere, potresti morire».
L’ineluttabilità della morte sembra essere – per i più – qualcosa di remoto, finanche di irreale. Senza avercelo notificato con sufficiente anticipo la natura affretta il passo ristabilendo – anche se momentaneamente – le gerarchie e indicando implicitamente un problema che oltrepassa la contingenza presente e che risiede nella tragicità della vita.
Si vive come se non si dovesse morire mai (in barba ai suggerimenti del Mahatma), obliando instancabilmente proprio lei, la natura, ed eludendone le innumerevoli sollecitazioni.
Quale è la posta in gioco?
La vita.
biografia dell’artista Mara Jvonne Raya
Caltanissetta 1992. Frequenta il corso di Fotografia, Cinema e Televisione a Bologna e consegue il diploma di II livello l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Vive e lavora a Torino. La sua ricerca si concentra sulla pregnanza dell’eterno rapporto parola/immagine riflettendo sulla relazione delle intrinseche differenze di carattere dialettico, ovvero l’una di segni e dei simboli, l’altra di percezione e produzione sensoriale. Il suo lavoro si avvale di un ampio utilizzo di medium come il suono, la performance, il video, la fotografia, la grafica, il coding.